Dustin Moskovitz è cofondatore e CEO di Asana e cofondatore di Facebook.
Sono rimasto affascinato dal potenziale dell’IA fin dai miei primi passi nel settore tecnologico. Anche se la strada da percorrere non era sempre chiara, ho intuito che l’IA avrebbe trasformato radicalmente il nostro modo di lavorare e vivere.
Inizialmente, in Asana, ci siamo concentrati su progressi più immediati nell’apprendimento automatico e nell’elaborazione del linguaggio naturale. Non ho però mai perso di vista la frontiera della ricerca sull’IA, spendendomi nella community a supporto dei principali laboratori di IA come OpenAI e Anthropic e lavorando a stretto contatto con visionari come Adam D’Angelo, fondatore e CEO di Poe e membro del consiglio di amministrazione di OpenAI e Asana.
L’affermarsi di ChatGPT un anno fa è stato un momento di svolta. Improvvisamente il futuro che avevamo a lungo immaginato ci stava venendo incontro a una velocità sorprendente. Ci siamo trovati in un momento critico: aspettare e vedere come si sarebbe evoluta la tecnologia o buttarci a capofitto in quest’avventura per contribuire a plasmarne la traiettoria.
Per noi, c’era solo una risposta possibile. Abbiamo rapidamente formato un team dedicato all’IA con un mandato chiaro: trovare modi innovativi per integrare i modelli di frontiera nel tessuto stesso di Asana in modo sicuro e affidabile. Abbiamo collaborato a stretto contatto con i principali pionieri dell’IA come Anthropic e OpenAI per accelerare i nostri sforzi e rimanere in prima linea. Abbiamo lanciato l’IA di Asana e introdotto sul mercato potenti funzionalità di IA generativa come aggiornamenti di stato intelligenti, riepiloghi intelligenti e risposte intelligenti. I processi seguiti in questi primi passi hanno sbloccato il nostro potenziale di apprendimento, portando a innumerevoli nuove idee. Sapevamo di essere solo all’inizio.
Internamente, le reazioni all’IA variavano tra euforia e scetticismo. Eravamo consapevoli della necessità di sviluppare l’alfabetizzazione e l’esperienza pratica per riunire tutti intorno a questa trasformazione. Quindi abbiamo lanciato una community interna dedicata all’IA e workshop immersivi, incoraggiando tutti i dipendenti a cimentarsi con questa tecnologia. Abbiamo creato canali Slack come #ai-adventures-and-explorations e iniziato a divulgare il potere dell’IA attraverso nuovi casi d’uso interni e storie delle nostre scoperte personali in tutte le riunioni sia generali che di team.
Con il passare del tempo, questi casi d’uso hanno iniziato a moltiplicarsi ovunque in tutta l’azienda. Il nostro team delle risorse umane ha creato dei bot per i feedback, le analisi dei responsabili e le riflessioni personali. Il team vendite ed esperienza clienti ha lavorato su un bot in outbound, un esperto dei prodotti Asana e un bot per la preparazione delle chiamate. Il team di progettazione ha sperimentato uno strumento per compilare script API, mentre quello di marketing ha realizzato un bot per la creazione di contenuti e brief per le campagne, sempre nel rispetto delle linee guida del team di brand design.
Questa esplorazione di base ha generato vere e proprie illuminazioni individuali, che tendono poi a estendersi a livello di reparto. Un dipendente, all’epoca addetto allo sviluppo delle vendite, si è dedicato alla progettazione di bot per assisterlo nel suo ruolo. Ha sviluppato uno strumento di IA che ha aiutato lui e i suoi colleghi a scrivere email di vendita di alta qualità, personalizzate e ben studiate. Nel corso del processo, è diventato esperto nella progettazione di prompt e strumenti di IA, passando infine a un ruolo a tempo pieno incentrato sull’accelerazione degli sforzi per l’accesso al mercato e l’adozione dell’IA a livello interno. Ribadiamo che questo dipendente non aveva alcun background tecnico, ma solo tanto spirito di iniziativa e curiosità di sperimentare con l’IA.
Un responsabile del marketing del prodotto ha lanciato un bot sulla concorrenza in grado di condividere le sue competenze in modo informale e autonomo. Il team di vendita ha apprezzato il fatto che questo bot fosse un vero esperto in materia di concorrenza, addestrato sui nostri materiali, sempre disponibile, infinitamente paziente e felice di rispondere a tutte le domande in uno spazio privato. Ciò ha anche permesso al responsabile del marketing di prodotto di concentrarsi sulla strategia piuttosto che sull’abilitazione a livello individuale.
Il nostro team delle risorse umane ha persino creato un bot di coaching. In un caso, hanno provato a registrare una sessione di coaching individuale con un manager (con l’approvazione di quest’ultimo) e dato al bot una trascrizione della registrazione, chiedendogli di individuare i punti di forza, i punti deboli e i punti ciechi del manager. Le intuizioni dell’IA hanno costituito la base per un’ulteriore conversazione di coaching, con il vantaggio aggiuntivo che le osservazioni provenivano da un “bot” imparziale, con un approccio meno difensivo e maggiori possibilità di apprendimento.
Anche io mi sono appassionato all’LLM mentre mi interfacciavo con l’IA per gestire i miei appunti personali, le comunicazioni interne e l’esplorazione di nuovi modi di vedere le cose. Contrariamente a quanto si possa pensare, ossia che l’utilizzo dell’LLM per la scrittura finisce per farti ragionare di meno, è stata una rivelazione osservare come l’intelligenza artificiale potrebbe aumentare e migliorare i nostri processi cognitivi. Lavorare con l’IA mi ha aiutato a scrivere meglio e a pensare più rapidamente a quale strategia seguire, perché potevo concentrarmi sulla definizione delle idee e dedicare meno tempo a renderle un testo di facile comprensione.
Spesso ho scoperto che, se avessi chiesto all’LLM di valutare criticamente il lavoro, ad esempio per identificare le domande ancora senza risposta (e persino cercare di giungere a delle soluzioni in tal senso), sarei arrivato a nuove idee, quasi per caso. Ho anche provato a tornare su alcuni articoli scritti in precedenza e a impartire semplici comandi come “migliora la qualità della scrittura”, rimanendo stupito dai risultati.
Ma il momento in cui per me è cambiato tutto, cioè quando mi è sembrato di essere proiettato nel futuro, è stato all'integrazione dell’IA nel flusso di lavoro collaborativo. Ho potuto confrontarmi con altri colleghi e discutere di idee; ci siamo incoraggiati a vicenda e l’IA era lì con noi, indicando la direzione da prendere, aggiungendo nuove prospettive e impedendoci di annoiarci: sembrava che l’IA fosse un membro del team. Siamo stati anche in grado di aggiungere feedback come commenti nel nostro normale editor di documenti, e sono diventati così parte del processo di rielaborazione.
Abbiamo iniziato a caricare le trascrizioni delle riunioni e a condividere i thread delle attività di Asana come contesto dell’IA, in modo da poter collaborare in modo molto naturale, riuscendo comunque ad aggiornare rapidamente il nostro collega “scrittore” in modo che fosse possibile incorporare tutte le nuove idee. La sorprendente efficacia di quei semplici flussi di lavoro ha reso evidente che gli ultimi modelli di IA sono a un livello molto superiore rispetto ai primi.
Una scoperta davvero inaspettata è stata il modo in cui questo processo ha trasformato la collaborazione con i miei colleghi (umani). Improvvisamente, ricevere feedback e indicazioni è diventato molto più facile. Non ero più così legato alle singole parole, d’altronde non le avevo scritte io, quindi ero più aperto ai suggerimenti. Siamo riusciti a intavolare conversazioni complesse su idee e strutture, senza rimanere impelagati nelle modifiche da apportare.
Vivendo questa esperienza, mi è diventato chiaro che gli esseri umani e l’IA possono effettivamente lavorare insieme. Abbiamo potuto constatare di persona la validità e le potenzialità dell’integrazione dell’IA nelle principali funzionalità di collaborazione di Asana. Con il nostro modello di dati Work Graph, in grado di fornire la base ideale per consentire all’IA di comprendere le complesse connessioni tra obiettivi, portfolio, progetti e attività, ci siamo resi conto che l’IA poteva lavorare in modo naturale fianco a fianco con i suoi colleghi umani. Le persone possono collaborare come farebbero di solito, mentre l’IA traduce il loro contributo in un feedback coerente, suggerisce i passaggi successivi e completa le attività assegnate. L’IA è in grado di consigliare cosa fare, pianificare come farlo e persino svolgere alcuni tipi di attività assegnate, il tutto con l’uomo alla guida e l’IA al suo fianco in ogni fase del processo.
Abbiamo iniziato a intravedere un futuro in cui l’IA non è più sinonimo solo di chat isolate, ma di una collaborazione integrata e contestuale. Un futuro in cui un team di marketing può gestire efficacemente i lanci di prodotto, con l’IA e l’uomo che si passano il testimone in ogni fase fino a quando non emergono risultati di alta qualità, e il prodotto viene commercializzato con successo. O in cui team uomo-IA possono collaborare su altri flussi di lavoro tipici, come la pianificazione delle risorse, la ricezione di richieste di lavoro e la produzione creativa. Il salto tecnologico è più vicino di quanto pensassimo. Ora possiamo prenderne parte. Dove l’IA non è più solo uno strumento, bensì un collega del team.
C’è ancora molto da capire in questo nuovo modo di lavorare. Stiamo lavorando duramente per affrontare le enormi sfide e rispondere alle domande che ruotano intorno a questa tecnologia, ma sentiamo anche l’imperativo morale di impegnarci e dare forma attiva a tale realtà. Il mio entusiasmo è più grande che mai. Non sono mai stato così ottimista riguardo al nostro futuro: quello del lavoro, l’impatto che possiamo generare per i nostri clienti e la capacità di Asana di avvicinarsi al raggiungimento della nostra missione di aiutare l’umanità a crescere, consentendo ai team di tutto il mondo di collaborare senza complicazioni.
Vogliamo creare insieme il futuro del lavoro e non vediamo l’ora di raccontarti di più. Ti invitiamo a scoprire in anteprima gli ultimi sviluppi nel lavoro collaborativo basato sull’intelligenza artificiale qui. Unisciti a noi al Work Innovation Summit del 5 giugno nella Bay Area, dove mostreremo il futuro del lavoro di squadra tra umani e IA.
Insieme, costruiamo un futuro in cui ogni team abbia il potere dell’IA a portata di mano. Dove la creatività umana e l’intelligenza artificiale si combinano per risolvere le più grandi sfide del mondo. E dove il lavoro non sarà solo più efficiente, ma anche più appagante, influente e profondamente umano.
Il percorso che ci attende non sarà facile. In questo viaggio affronteremo alcune grandi domande, che non sempre avranno soluzioni semplici. Dovremo partire da zero ed essere pronti ad abbandonare alcuni dei nostri vecchi metodi di lavoro. Ma se ci riconnettiamo al significato e alla missione più profondi che animano il nostro agire, possiamo costruire qualcosa di veramente rivoluzionario.
Unisciti a noi in questo viaggio mentre lavoriamo per rendere la tecnologia più potente, il lavoro più mirato e la collaborazione più semplice per tutti. Poiché spetta a noi plasmare il futuro, rendiamolo straordinario.
Alla prossima,
Dustin